Novembre 23, 2023 Irene Ivoi

Vi ricordate il Monopoly?

Se sì, siete avvantaggiati.

Io me lo ricordo bene, con mio fratello quando finiva la scuola, facevamo partite che duravano giorni. E non ci annoiavamo mai e mai abbiamo messo in discussione l’obiettivo di quel gioco: arricchirsi.

Erano gli anni ‘70 e il paradigma della crescita a qualunque costo era mainstream.

Non esisteva un piano B.

MA Oggi il piano B è l’unico che abbiamo.

Oggi è diventato ricorrente in alcuni ambiti (privilegiati a mio avviso) ragionare di cooperazione invece che solo competizione, di benessere collettivo invece che solo individuale, di beni comuni da proteggere invece che beni proprietari da difendere.

Esistono cioè delle community di fortunati che riescono a guardare gli orizzonti dello sviluppo economico e umano con questa lente e non solo con gli occhiali del passato.

Facciamolo con un gioco

Tra questi fortunati c’è Cittadinanza Consapevole, nata in seno a Unicoop Firenze, che costruisce percorsi educativi che vengono offerti a scuole di vario ordine e grado. Trenta anni fa ho lavorato per alcuni centri di orientamento ai consumi targati Unicoop Firenze (Cittadinanza Consapevole non esisteva) e ho avuto l’impagabile opportunità di progettare e realizzare delle attività indimenticabili. Mi facevano fare quello che volevo nel rispetto di una griglia di criteri da osservare e nei quali senza fatica mi riconoscevo (e mi riconosco tuttora).

Scopro così poche settimane fa che hanno inventato in collaborazione con White Socks, e già testato a FirenzeGioca OFF 2023 e in alcune classi durante l’ultimo Lucca Comics, un gioco. Si chiama Prosperia ed è in grado di allenare i giocatori ad accrescere il benessere collettivo. Si gioca in 4 e una partita dura circa una ora.

La dashboard è molto simile al Monopoly ma invece di costruire case e hotel si costruiscono fattorie e campi da coltivare pur partendo da un patrimonio iniziale. E scorrendo le caselle con il lancio dei dadi appaiono le carte OPPORTUNITÀ che ti propongono di consorziarti con il tuo vicino per far nascere una biblioteca per esempio. Tu puoi rifiutare ovviamente ma in questo caso possono aumentare le carte IMPREVISTO (calamità naturali improvvise).

Vince chi accumula solo ricchezza monetaria (lasciando in povertà sociale gli altri) ma può vincere anche chi accumula punti benessere (che vanno da -2 a +2) grazie ad alleanze tra due o tre giocatori che si consorziano e possono così bloccare le mire individualiste del o degli altri 2 avversari. Il risultato non è scontato. Perché sono poi i giocatori, con le loro differenze, a determinare gli esiti.

Perché ci incuriosisce e ci piace

Perché allena le nostre menti a pensare che nuovi comportamenti sono possibili.

E quindi sposta il nostro mindset verso prospettive più sostenibili, in senso ampio.

E questo è molto coerente con i principi del design comportamentale e del nudge. Esso ci insegna infatti che un modo per spingere comportamenti più socialmente condivisibili passa anche dall’uso del gioco, che abilita nuovi orizzonti di pensiero e innesca cambiamenti.

Insomma … non esiste solo una ricchezza personale e crescita illimitata di beni o denaro. Esiste anche un modo diverso di guardare gli altri e i beni comuni per generare ricchezza collettiva.

Prosperia è disponibile attualmente solo per le scuole, i primi test sono ricchi di promesse e il Game Research Center ne studierà gli impatti sociali (effetti positivi e non) perché la speranza è proprio che giocare a Prosperia inneschi davvero nuovi buoni comportamenti.

Quindi restate connessi!! Ne riparleremo

 

Foto: by Davide Gilliver (sempre impagabile)

Irene Ivoi

Mi sono laureata in industrial design con una tesi di economia circolare nel 1992. L’economia circolare in quel tempo non esisteva ma le ragioni per cui avrebbe dovuto esistere mi erano chiarissime. E per fortuna sono state la mia stella polare. Da sempre progetto strategie, comunicazioni, azioni, comportamenti ispirati ad un vivere più ricco di buon senso e con meno rifiuti.