Come designer ho scelto di non far nascere nuovi oggetti bensì pre-occuparmi di come muoiono. Negli anni ’90 era un tema sfidante perché disabitato e totalmente da inventare. Nasce così la mia passione per l’economia circolare che mi ha permesso di guardare con attenzione l’evolversi delle politiche per la sostenibilità tra norme, attuazioni e percezioni. Queste osservazioni mi hanno fatto approdare al nudge e al design dei comportamenti, persuasa che un cittadino convinto sia ben più interessante di uno obbligato.  Oggi tutto ciò mi affascina perché in grado di aiutarci a passare dal desiderio all’azione.  Abbiamo bisogno davvero di meno parole e più fatti in un mondo che cambia a velocità impensabili fino a pochi anni fa. E mi piace farlo creando, con il mio sapere e le mie conoscenze, idee e link generativi tra organizzazioni, persone, innovazioni e sensibilità che cambiano.