Marzo 17, 2024 Irene Ivoi

Trascorriamo in una vita 3680 ore a cercare oggetti

Il numero sembra spaventoso ma a mio avviso non lo è affatto visto che va spalmato su una vita intera.

Stiamo quindi parlando di un po’ più di 40 ore all’anno utilizzate per questo nobile scopo.

Lo dice Real Time, una serie su Netflix che l’anno scorso ho guardato e mi ha rafforzato nel lavorare (cosa che stavo già facendo) sull’obesità delle nostre case.

Possediamo una quantità di oggetti che non riusciamo a consumare in una vita, che ovviamente sopravviveranno a noi, che i giovani non vogliono perché i gusti cambiano (che piaccia o no, tant’è) e che noi italiani sempre più senior e senza figli non troveremo energie per ridestinare con intelligenza.

Lasciamo perdere quello che succede quando poi dobbiamo liberare stanze per figli che vanno via, ereditiamo case, traslochiamo, ecc.

I dati dell’indagine Ipsos Erion RAEE del 2022 ci dicono che l’84% degli italiani conserva in media 6 apparecchi elettrici o elettronici funzionanti ma che non usa e il 61% in media tre apparecchi non funzionanti.

Allora serve riflettere su quante azioni sensate posso fare nella mia vita utile, non quella da anziana senza forze adeguate, per rendere circolari i miei vestiti e gli oggetti accumulati via via?

Questo genere di azioni non si impone, non si implora, non troverà alcuno spazio in nessuna legislazione ambientale, ma si può aiutare con dei nudge.

E a tale scopo debutta il progetto Avrò Cura di Te, sviluppato su un mio concept con Giacimenti Urbani e in collaborazione con Amsa Milano e che presentiamo venerdì 22 marzo a Milano a Fai La Cosa Giusta.

Avrò cura di TE si incentra su motivazioni funzionali e non funzionali che ci hanno fatto da stella polare e intorno a cui abbiamo costruito i nostri contenuti che si declinano su diversi interventi pensati per le popolazioni aziendali.

Si ispirano ad una nuova narrazione degli acquisti, degli spazi di cui disponiamo, della cura da esercitare vero le cose che possediamo e del necessario abbandono ma “circolare” che prima o poi arriva.

È un progetto di riconciliazione con la cura e la nostra futura capacità di lasciare andare cose a cui siamo (stati) legati…. ma con cuore e intelligenza.

Vieni a trovarci a Fai la Cosa Giusta

Irene Ivoi

Mi sono laureata in industrial design con una tesi di economia circolare nel 1992. L’economia circolare in quel tempo non esisteva ma le ragioni per cui avrebbe dovuto esistere mi erano chiarissime. E per fortuna sono state la mia stella polare. Da sempre progetto strategie, comunicazioni, azioni, comportamenti ispirati ad un vivere più ricco di buon senso e con meno rifiuti.