Agosto 24, 2021 Irene Ivoi

Sanità pubblica e Nuovi comportamenti (anche a base di nudge)

Tifare per la NOSTRA salute?

Si !!! SEMPRE

E le direzioni sono essenzialmente due:

  • promuovere comportamenti e stili di vita appropriati e atti alla prevenzione,
  • sviluppare un sistema organizzato che renda efficace l’offerta di cure in modo da permettere ai professionisti di esprimere un’assistenza di valore.

Paziente e professionista si trovano così a prendere decisioni di comportamento in un ambiente complesso in cui non sempre l’esito migliore prevale.

Le spinte gentili arrivano in soccorso e si fanno largo nell’ambito sanitario per sviluppare interventi di miglioramento degli esiti socio-sanitari, senza però limitare la libertà decisionale delle persone.

Ruolo pionieristico spetta alla Regione Toscana che, grazie ad una collaborazione tra l’Agenzia Regionale di Sanità della Toscana e l’Azienda USL Toscana Centro, ha concretizzato nel 2018 un Nudge per ridurre l’uso di antibiotici chinoloni (classe specifica di antibiotici verso i quali si sono sviluppati elevati livelli di resistenza). Sono stati invitati i medici di medicina generale della provincia di Firenze a farne un uso prudente , una volta individuati i primi 100 che più ne prescrivevano. È stata inviata loro una lettera personalizzata che, grazie al principio della norma sociale, sottolineava come l’80% dei medici di famiglia della zona prescriveva meno chinoloni del soggetto destinatario: a distanza di un mese, grazie a questa spinta gentile, la prescrizione di chinoloni è diminuita del 15%.

Tali risultati sono stati presentati durante il “Nudge Day”, primo convegno-laboratorio organizzato dalla Toscana per diffondere la potenziale utilità del Nudge nei contesti socio-sanitari. Anche qui infatti le scelte sono influenzate da bias cognitivi, e quindi vanno in direzioni spesso non socialmente più desiderabile. La Nudge Unit Toscana Salute (NUTS) è stata creata nel 2019 proprio per intervenire e migliorare gli esiti in questo ambito.

Restando in tema sanitario, sembra che uno strumento efficace, in grado di neutralizzare i pregiudizi e le discriminazioni, esista e derivi dall’utilizzo di algoritmi capaci di assegnare le cure a chi davvero ne ha più bisogno. La professoressa di radiologia Constance Lehman e la ricercatrice del MIT Regina Barzilay ne hanno presentato uno capace di dare la priorità delle visite di controllo alle pazienti con rischio di cancro al seno basandosi solamente sulle mammografie — senza anamnesi né biopsie.

La scarsa partecipazione ai programmi di screening tumorali è un altro problema che la sanità pubblica si trova a dover affrontare: sebbene sia alto l’impegno a far aderire i cittadini, coloro che si presentano effettivamente all’appuntamento sono ancora troppo pochi. I risultati del recente esperimento condotto dai ricercatori Bertoni, Corazzini e Robone su circa 6.000 donne nella provincia di Messina fa ben sperare. Infatti la semplice riformulazione della lettera di invito (proponendo una data specifica che se inaccettabile imponeva la disdetta=uso del default) ha fatto aumentare significativamente il tasso di adesione al programma nazionale di screening del cancro al seno di quasi il 25%, salvando 10 vite su 10.000 anziché 8.

E con questo assunto “Non c’è progresso senza miglioramento, non c’è miglioramento senza cambiamento, non c’è cambiamento senza l’adozione di nuovi comportamenti” di Regione Toscana, spazio ai Nudge nella pubblica sanità.

 

di Matilde Volani e Irene Ivoi

Irene Ivoi

Mi sono laureata in industrial design con una tesi di economia circolare nel 1992. L’economia circolare in quel tempo non esisteva ma le ragioni per cui avrebbe dovuto esistere mi erano chiarissime. E per fortuna sono state la mia stella polare. Da sempre progetto strategie, comunicazioni, azioni, comportamenti ispirati ad un vivere più ricco di buon senso e con meno rifiuti.