Marzo 20, 2022 Irene Ivoi

Nervi saldi: le feste sono tornate

Scaldate i motori.

La primavera sarà calda, l’estate e l’autunno caldissimi perché è sotto gli occhi di tutti il ritorno a eventi e fiere in presenza.

Una serie di segnali colti in questi ultimi giorni mi fanno riflettere sull’opportunità, non rimandabile, di partire con il piede giusto, e anche con qualche spinta gentile. Si può immaginare eventi in grado di rispettare criteri di sostenibilità? E indurre comportamenti sostenibili anche con il nudge e non solo con i disciplinari?

Vi regalo tre notizie (non di nudge) casomai ve le siate perse:

  1. il prossimo Salone del Mobile, che compie 60 anni, è stato pochi gg fa presentato alla stampa. E la sostenibilità è stata richiamata fin dalla progettazione degli stand come ci ricorda Laura Traldi nel suo blog: Il Salone del Mobile ha fornito, attraverso un vademecum, informative chiare a marchi e allestitori su materiali e tecniche di costruzione che limitino al massimo l’impatto sull’ambiente degli stand. Quanti le metteranno in pratica non è dato saperlo ma, certamente, si tratta di passo che va nella direzione giusta: lavorare tutti insieme, come comparto e come fiera (piuttosto che in ordine sparso).

 

2. Il Mite ci rassicura: il Cam sugli eventi è in via di definizione (pare entro l’anno). Questo succede anche grazie al contributo del GppFest che ha operato per circa tre anni su diverse realtà sperimentando criteri di preferibilità ambientale. E applausi 🙌 🙌 al comune di Bergamo che ha approvato un disciplinare coraggioso da rispettare per tutte le feste organizzate o patrocinate.

 

3. Nasce Fondazione “Venezia Capitale Mondiale della Sostenibilità” con un’agenda ricca di interventi in grado di renderla sostenibile tenendo conto delle sue note fragilità e dei flussi turistici a caccia di bellezza ma anche arte e cultura che questa città, patrimonio dell’umanità, produce ogni giorno.

 

Come coniugare allora eventi, concerti, biennali, festival (il nostro è diventato il paese dei festival: uno ogni 100 km in alcune regioni), mostre, sagre di qualsiasi genere, gare sportive, giornate dedicate, fiere con appuntamenti fuori fiera che pervadono le città con la capacità, che non dovremmo mai perdere, di essere leggeri?

Produrre meno rifiuti e avviarli a riciclo, consumare meno energia, evitare il littering, sprecare meno acqua… Tutte parole ricche di senso ma che devono incollarsi ai comportamenti.

Diversamente restano solo parole.

Le soluzioni applicative non mancano, quindi possiamo anche dormire sereni perché non c’è da inventare (quasi) nulla. Semmai c’è da copiare e bene!

E allora tra copia e incolla facciamo una pausa e proviamo ad usare l’economia comportamentale per ascoltare le persone prima di “incollare” le soluzioni che salveranno il mondo. Impariamo a conoscere i gesti e le trappole mentali del nostro target per indurre proprio quei gesti verso le migliori azioni desiderabili.

Costruiamo architetture di empatia e usiamo di più marketing e sociologia prima di scrivere il protocollo da rispettare, che comunque andrà approvato, ma intanto avremo un vantaggio: sapremo a chi parliamo, che alfabeto usare, che lingua parlare con loro.

E forse verremo ascoltati meglio, che solo a suon di disciplinari che poi necessitano di controlli e sanzioni che non siamo in grado di effettuare.

Su questo argomento, prima dell’estate vi racconterò delle nuove puntate.

Irene Ivoi

Mi sono laureata in industrial design con una tesi di economia circolare nel 1992. L’economia circolare in quel tempo non esisteva ma le ragioni per cui avrebbe dovuto esistere mi erano chiarissime. E per fortuna sono state la mia stella polare. Da sempre progetto strategie, comunicazioni, azioni, comportamenti ispirati ad un vivere più ricco di buon senso e con meno rifiuti.