Dicembre 11, 2021 Irene Ivoi

Fiducia nell’acqua di rubinetto…se ne parla da decenni

Ebbene sì. Io posso dire che sono più di 20 anni oramai che osservo i numeri del consumo di acqua minerale che salgono e quelli dell’acqua di rubinetto (usata per dissetarsi) che arrancano.

Non a caso inventai nel 2001 Aquartiere a Firenze e nel mio Tedx ne parlo eccome!

Anche perché per me è un nudge.

Nel frattempo l’Italia è diventata il paese delle case dell’acqua con orgoglio dei sindaci ma francamente c’è poco di che essere orgogliosi di così tanta sfiducia nell’acqua pubblica.

Lasciando perdere questo punto specifico su cui potrei dissertare per ore con aneddoti quasi esilaranti…devo ammettere che, aldilà delle case dell’acqua, molte iniziative pregiate sono state avviate con successo da numerose pubbliche amministrazioni.

Sto parlando di Sindaci e società che gestiscono i corpi idrici ad aver creduto nella necessità di ri-avvicinare i cittadini al rubinetto.

Scegliere il rubinetto al posto dell’acqua minerale è un atto di civiltà, possibile dove c’è credibilità, qualità e fiducia.

Tre parole pesanti come macigni, di immenso significato e che costa fatica costruire o ri-costruire.

Tante azioni compiute quindi a tale fine odorano anche di nudge che si fonda su ascolto e interpretazione del quotidiano per giungere a quei nuovi comportamenti desiderati.

Il mio database è ricco di buone pratiche perché tanti si sono cimentati su questo fronte agendo in contesti scolastici, mense private oltre che pubbliche, uffici, università, parchi.

Negli ultimi anni ho visto poi sbocciare borracce di ogni forma e colore che sempre più persone adoperano tutti i giorni perché bere fa bene ed è meglio farlo senza consumare plastica, se possibile.

Ecco quindi borracce variopinte, trasparenti, rotonde, squadrate, capaci di depurare il contenuto o renderlo gasato. Mica quelle che ci portavamo in spiaggia o sui campi da tennis negli anni ’70 quando l’acqua minerale si comprava in farmacia!!!

Mi colpisce una, scoperta da poco, che si chiama Rebo!

Monitora grazie ad un microchip nel tappo quanta acqua bevi, si illumina per avvertirti di bere di più, se bevi poco, e grazie a sponsor privati tramuta la quantità bevuta in crediti di blockchain per finanziare la raccolta di bottiglie nel mondo, premiando i paesi poveri che faticano maggiormente ad organizzarla.

Ebbene ? Rebo è un nudge perché ti aiuta, senza obblighi e solo dolcemente a bere quanto serve (addio pigrizia!!) facendoti diventare parte di un progetto più ampio. Che non produce vantaggi individuali, non si traduce in incentivi personali o sconti sui prossimi acquisti o riduzione della tassa rifiuti ma in un obiettivo più globale privo di tornaconti individuali e di cui Tu sarai protagonista e vi contribuirai, solo attraverso i tuoi gesti di ogni giorno.

🎯

 

Irene Ivoi

Mi sono laureata in industrial design con una tesi di economia circolare nel 1992. L’economia circolare in quel tempo non esisteva ma le ragioni per cui avrebbe dovuto esistere mi erano chiarissime. E per fortuna sono state la mia stella polare. Da sempre progetto strategie, comunicazioni, azioni, comportamenti ispirati ad un vivere più ricco di buon senso e con meno rifiuti.