Marzo 27, 2021 Irene Ivoi

Da Muro a Muro

La parola Muro non è gentile.

La parola Muro in particolare nella storia del secolo breve è macchiata di sangue e dolore.

Eppure c’è chi è riuscito a trasformare un muro in un’opportunità di scambio e condivisione di tempo.

C’è qualcuno che è stato capace di inventarsi un gioco che si può fare da muro a muro.

Obiettivo? Innescare un avvicinamento e una relazione tra persone non destinate a questo. Anzi separate esattamente da un MURO.

Si chiama Teeter Totter Wall, ed è installazione realizzata da Ronald Rael e Virginia San Fratello, composta da tre altalene rosa inserite nelle fessure del muro al confine tra Stati Uniti e Messico, che ha vinto il Beazley Design of the Year 2020, prestigioso premio internazionale assegnato dal Design Museum di Londra. L’opera, presentata nel 2019 e realizzata in collaborazione con il Colectivo Chopeke, di Juarez, ha permesso ai bambini di El Paso, in Texas, e di Anapra, in Messico, di giocare insieme, l’uno di fronte all’altro sulle altalene, nonostante il muro che segna il confine.

L’installazione è stata di fatto una performance perché purtroppo è durata poco e ha richiesto tuttavia svariati anni di lavoro.

Ma è piena di poesia e di speranza perché realizza una relazione impossibile.

Cos’ha a che fare con il nudge?

Intanto l’altalena è un oggetto che in questo caso innesca uno scambio, da soli non la si usa. E quello scambio è esattamnete ciò che chi l’ha progettata desiderava: uno scambio di sinergia, non competitivo, quindi proattivo, capace di avvicinare persone e generare, con il divertimento, sorrisi.

QUINDI L’ALTALENA È gentile, è accogliente. E Nel momento in cui innesca una relazione, nelle intenzioni di chi l’ha progettata, essa è UN NUDGE che si basa sulla modifica del contesto. Redesign del contesto. Quel muro in se respingeva, è stato illuminante saperlo interpretare come un’opportunità per attivare un comportamento positivo.

Ebbene …a proposito di muri, nel gennaio 2020 si leggeva sui giornali che il governo greco intendeva allestire un muro galleggiante di circa 3 km per dissuadere i profughi ad arrivare dalla vicina costa turca. Non abbiamo più notizie di tutto ciò ma questo ci porta a pensare che i muri non sono ancora così obsoleti come ci si augurerebbe.

Foto tratte da link

Irene Ivoi

Mi sono laureata in industrial design con una tesi di economia circolare nel 1992. L’economia circolare in quel tempo non esisteva ma le ragioni per cui avrebbe dovuto esistere mi erano chiarissime. E per fortuna sono state la mia stella polare. Da sempre progetto strategie, comunicazioni, azioni, comportamenti ispirati ad un vivere più ricco di buon senso e con meno rifiuti.